IL SIGNORAGGIO, CERTE LEGGENDE NON MUOIONO MAI...


Supponiamo un sistema economico con due agenti soltanto: A=l'impresa e B=la banca, dove la banca fornisce finanziamenti e consuma (impiegati e dirigenti mangiano pure) beni prodotti dall'impresa.

L'impresa vuole potenziare il proprio sistema informatico e per farlo si rivolge alla banca chiedendo un prestito di 100 (tasso annuo effettivo globale del 20%) dove i lavori li eseguirà un addetto alla manutenzione che lavora per la banca. La banca può creare moneta dal nulla iscrivendo un debito e a costo zero dove anche la moneta che ritorna in banca estinguerà il debito iniziale connesso alla creazione di nuova moneta.


(Ax e Bx sono i periodi di pagamento e di scambio sia per la banca che per l'impresa)

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A0
 debito iniziale del periodo (d.i.) 100
 cassa iniziale (c.i.) 100
 investimenti (i) 100
 cassa finale (c.f.) 0

B0
 credito 100
 c.i. -100
 debiti 100
 c.f. 100

______________________
                       
A1
 d.i. 120
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 debito finale del periodo (d.f.) 90
 c.f. 0

B1
 credito iniziale 120
 c.i. 0
 incassi rate 30
 incasso per lavori eseguiti 100
 acquisti -30
 credito finale   90
 debito 0
 c.f. 0

______________________

A2
 d.i. 108
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 d.f. 78
 c.f. 0

B2
credito iniziale 108
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -30
 credito finale 78
 c.f. 0

______________________

A3
 d.i. 93,6
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 d.f. 63,6
 c.f. 0

B3
 credito iniziale 93,6
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -30
 credito finale 63,6
 c.f. 0

______________________

A4
 d.i. 76,32
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 d.f. 46,32
 c.f. 0

B4
 credito iniziale 76,32
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -30
 credito finale   46,32
 c.f. 0

______________________

A5
 d.i. 55,584
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 d.f. 25,584
 c.f. 0

B5
 credito iniziale 55,584
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -30
 credito finale   25,584
 c.f. 0

______________________

A6
 d.i. 30
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 30
 d.f. 0
 c.f. 0

B6
 credito iniziale 30
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -30
 credito finale   0
 c.f. 0

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E' da notare come il debito iniziale sia estinto completamente in soli 6 anni, ANCHE SE I SOLDI PER PAGARE GLI INTERESSI NON SONO MAI STATI STAMPATI DALLA BANCA!!!

Supponiamo adesso che gli impiegati della banca non consumino tutti i prodotti offerti dall’impresa.

Nel sesto perido avremo una situazione di questo tipo:

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A6’
 d.i. 30
 c.i. 0
 rata -30
 ricavi per vendite 20
 d.f. 10
 c.f. -10

B6’
 credito iniziale 30
 c.i. 0
 incassi rate 30
 acquisti -20
 credito finale   10
 c.f. 10

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L’impresa va sotto in conto corrente esattamente per la stessa cifra accreditata agli impiegati della banca. L’impresa si trova costretta ad aumentare i prezzi di offerta dei beni prodotti per rientrare del debito; produrrà di meno licenziando una parte dei lavoratori. Nell’immaginario collettivo sembra che la colpa sia della moneta mai stampata per gli interessi da parte della banca dove i lavoratori dell’impresa “A” urlano contro il signoraggio bancario e alla riserva frazionaria (nell’esempio è uguale a ZERO), volendo “aumentare la riserva al 100%” e metterla in circolazione sprovvista del tasso d’interesse.

Seguendo l’esempio di sopra si evince che, in assenza del signoraggio e di riserva frazionaria, come anche in assenza d’interessi passivi sul prestito, l’investimento nell’impresa non sarebbe mai stato fatto, gli impiegati avrebbero lavorato gratis, la moneta non sarebbe mai esistita e di conseguenza non ci sarebbe stata neanche una banca, ma neanche un’impresa, COME NEANCHE ALCUNA ECONOMIA.

Dall’esempio si evince anche che non sono gli interessi passivi, o il signoraggio, o la riserva frazionaria, a creare disoccupazione e la perdita di benessere sociale, ma è il RISPARMIO (la parte incassata e mai consumata o reinvestita) a provocare i DEBITI INESIGIBILI, i fallimenti d’imprese sane e la DISOCCUPAZIONE.

Attualmente, gli italiani risparmiano sui propri conti correnti 1.750.000.000.000.-€ (il 50% del risparmio lo detiene il 10% delle famiglie italiane, dati Banca d’Italia); è ancora ignoto il risparmio totale nelle banche all’estero, ma seguendo la logica dell’esempio di sopra, il RISPARMIO E UGUALE ALLA SOMMA DEL DEBITO PUBBLICO E PRIVATO al netto dell’andamento storico della bilancia di pagamenti.

La causa primaria del debito è il PROFITTO d’impresa (Fonte Banca d’Italia), poiché la propensione al risparmio dei lavoratori indipendenti è 35 (imprenditori e liberi professionisti 38, altri autonomi 31), invece quella dei lavoratori dipendenti è 23 (operai 16, impiegati 24, dirigenti 38) e per altri 25 (pensionati 25, disoccupati 112).

Così si spiegano le “ragioni” del debito pubblico e l’insostenibilità dello stesso, che trovano origine nel sistema economico di riferimento.



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