Supponiamo che una persona inizi a curiosare in giro per la
rete sui vari siti comunisti, magari questi (tanto per citarne, secondo me,
almeno i due più “autorevoli”):
Cosa propongono questi? Hanno un programma? Se sì, dove sta?
Dovrebbe forse sfogliare tutte le pagine del sito per farsi una vaga idea di
che cosa s’intendono i comunisti? Forse dovrebbe guardarsi qualche intervista
dei militanti dove si parla in linea generica della giustizia sociale?
E’ efficace la comunicazione siffatta?
Non prendiamoci in giro, che oltre alla teoria e qualche
sterile critica non vi è nulla. Niente di niente!
Cosa pensate, cos’è più efficace delle due, “abolirò l’IMU”
o “faremo giustizia sociale”. Sì, farete giustizia sociale, magari quando un
giorno capirete come si fa, magari quando ne pubblicherete la tecnica per
arrivarci, che fino a quel giorno l’IMU mi sta proprio sul pisello e voterò
colui che me la toglie di torno.
Ah, ho capito, si abolirà la proprietà privata. Me coglioni!
Come vi permettete di prendervi casa mia!
Certo, non è tutto così, ma quanto uno bisogna che sii
informato per “non cascarci”? Dall’altra parte, certo che non è tutto così, ma
sinceramente poco ci manca! Che Grillo con quelle quattro proposte demenziali
si è beccato il 25%: ciò dovrebbe far riflettere in primis i critici, appunto,
comunisti (ammesso e non concesso che i due partiti di sopra lo siano e che
siano formati dagli stessi)!
Ormai mi sto convincendo sempre più, dati i fatti, che di
partiti comunisti non ne esistono più e forse non sono mai esistiti. La
necessità di avere un luogo di critica e di proposta, di protezione e
prospettiva, va sempre più aumentando. Altrimenti non si spiegano le piazze
sparse qua e là, come neanche il declino morale continuo. Non basta definirsi
comunisti, è facile ed è fin troppo banale, ma bisogna studiare la società nel
suo insieme, un lavoro che non può essere svolto singolarmente, come non si può
neanche pretendere di averla capita unicamente autodefinendosi comunista.
Se la borghesia ogni tanto propone qualcosa i comunisti non
propongono alcunché. Di chi è la colpa, di colui che furbescamente cerca di
rubacchiare un po’ di consensi facili o di colui che non si fa mai avanti
tenendo le mani in tasca, magari autodefinendosi comunista pensa di essersi
elevato a un grado superiore? Io la chiamerei superbia quella dei cosiddetti
comunisti di oggi e, visti i fatti storici, forse anche quelli di ieri.
Nel prossimo post pubblicherò quello che secondo me dovrebbe
essere il punto di partenza per un programma comunista.
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